Visualizzazione post con etichetta eventi Ostia Antica. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta eventi Ostia Antica. Mostra tutti i post

Il 4 agosto, Adelphoe di Terenzio al Teatro romano di Ostia Antica


4 agosto 2015

PIETRO LONGHI - FELICE DELLA CORTE
 
ADELPHOE
 (I FRATELLI)
di TERENZIO

regia di Silvio Giordani

PER I LETTORI DI SPAZI & SEGNALAZIONI 
ECCEZIONALE PROMO:
RIDUZIONE DEL PREZZO DA 23 a 15 € 

La carriera drammaturgica di Terenzio, non fu certo facile come quella di Plauto, forse perché nella sua opera non troviamo l’esuberanza, le acrobazie verbali, i giochi di parole del sarsinate. Terenzio, infatti, usa uno stile ed un linguaggio sobrio, naturale, all'insegna della compostezza e della semplicità evitando espressioni popolari e volgari in omaggio forse all’esigenza di equilibrio e di raffinatezza che egli mutuava dal sofisticato circolo scipionico di cui faceva parte. .  Nel Teatro “naturalistico” di Terenzio troviamo una suspance nuova. Lo spettatore è coinvolto emotivamente nelle vicende, prova le stesse emozioni dei personaggi e l’autore non consente procedimenti “metateatrali” cioè non vuole che venga mai     interrotta l’illusione scenica e al contrario di Plauto che tendeva solo a divertire, cerca di trasmettere un messaggio morale. Nasce, insomma un’attenzione sociale che allora era una vera e propria rivoluzione culturale con dentro un messaggio di HUMANITAS.  “…homo sum, humani nihil a me alienum puto…”  (sono un uomo e niente di ciò che è umano considero a me estraneo…) Aprirsi agli altri, rinunciare all’egoismo, comprendere i propri limiti ed essere indulgente nei confronti degli errori degli altri: in una parola essere tolleranti e solidali.



Leggi anche QUI.

Su Facebook: QUI.

Il 29 luglio, La donna di Samo di Menandro al Teatro romano di Ostia Antica


29 luglio 2015
PIETRO LONGHI - PAOLO PERINELLI
 

L
A DONNA DI SAMO 
di MENANDRO

regia di Silvio Giordani

 
PER I LETTORI DI SPAZI & SEGNALAZIONI ECCEZIONALE PROMO: 
RIDUZIONE DEL PREZZO DA 23 a 15 €
 

Menandro, l'autore più rappresentato della "commedia nuova", considerato dagli antichi greci secondo solo ad Omero, fu per molto tempo poco più di un nome. Alcuni fortunati ritrovamenti di papiri hanno permesso alle sue commedie di riemergere dalle nebbie del tempo. La donna di Samo del titolo è Criside, già etèra e poi compagna di un benestante Demea, mercante di Atene. Attorno alla figura della donna ruotano le vicende di due famiglie in un intreccio di amori, equivoci e inganni che si scioglie nell'immancabile lieto fine. L'opera può essere definita una vera commedia degli equivoci e, nonostante tutti si comportino in assoluta buona fede e manchi la figura del malvagio, la situazione rischia sempre di precipitare. La figura femminile di Criside spicca per la sua sensibilità e modernità. La donna accetta accuse ingiuste e anche di essere cacciata di casa senza ribellarsi, solo per solidarietà femminile. Anche, Demea, il protagonista maschile ha una sua originalità. E' la trasformazione menandrea di un classico personaggio comico del passato: l'uomo maturo innamorato di una giovane, che da comico, nella scrittura elegante di Menandro, si trasforma in controverso personaggio dai mille risvolti psicologici che lotta con se stesso ma non può impedirsi di essere roso dalla gelosia.


Leggi anche QUI.

Su Facebook: QUI.

IL TEATRO ROMANO DI OSTIA ANTICA: FEDRA di Seneca, il 14 luglio, con C. Costantini e L. Guerrieri


14 luglio 2015

CATERINA COSTANTINI - LORENZA GUERRIERI
 
 FEDRA 
di SENECA

regia 
di 
Silvio Giordani


Fedra è una creatura del mare Cretese insanguinato dai sacrifici umani, indissolubilmente legata al fato della sua famiglia: è figlia di Minosse e Pasifae ed è sorella di Arianna e del Minotauro. "Altra" dal mondo propriamente greco, come è "altra" Medea, la barbara Fedra, "la splendente" rappresenta una società primitiva in cui regnano ancora la maschera e la possessione sciamanica, mentre i Greci stanno cercando faticosamente di costruire una società ordinata e gerarchica (Teseo). La grande cultura che sta emergendo dal caos originario fa regredire le forze della trasgressione svuotandole della loro antica importanza. Fedra è divenuta nei secoli il simbolo della passione amorosa che oggi assume su di sé le ferite di un mondo, quello femminile appunto, che non ha ancora potuto esprimersi liberamente circondato come è, da sempre, da incomprensione e solitudine. Nata accanto al labirinto costruito dal padre Minosse, entra nel suo dedalo personale e accecata dalla passione vi si smarrisce. La fortuna del mito di questa eroina "nera" è indiscutibile. Gli spettatori, sono sempre dalla sua parte soprattutto nella versione del poeta latino. Nella drammaturgia di Seneca, Fedra, anzi Phaedra, assume su di sé la doppia responsabilità dell'adulterio e della passione colpevole, senza rinnegare né l'uno né l'altra e scegliendo la morte come unico riscatto possibile.



Su Facebook: QUI.

IL TEATRO ROMANO DI OSTIA ANTICA: Medea, il 9 luglio, con Barbara De Rossi


9 luglio 2015

BARBARA DE ROSSI

MEDEA di J. ANOUILH

regia 
di 
Francesco Branchetti


La “Medea”  di Jean Anouilh si apre  con Medea e la  nutriceprofughe  nei pressi  di Corinto dove la maga era giunta con il suo amato Giasone, dopo avere viaggiato insieme per dieci anni colmi di passione, eccessi e assassinii. Qui le due donne sentono grida e suoni di festa che arrivano da lontano e Medea scopre che stanno festeggiando   Giasone, che l’indomani sposerà Creusa la figlia di Creonte, il re di Corinto. Questa è la molla che scatena in Medea  un incontenibile odio e desiderio di vendetta verso l’uomo che  le  è stato complice fino ad allora  in tutto, nel  bene e nel male e compagno, in una passione che  in lei non conosce limiti. Medea folle  di odio e di amore, sola, rifiutata dalla società, dapprima è disperata e combattuta sul da farsi ma quando incontra Giasone  che accusa solo lei  di tutto l’orrore che hanno commesso insieme,ricordando  al contempo, con pietà e nostalgia, il sentimento passato, a questo punto,  inferocita dalle parole dell’amato,  mette in atto la sua  terribile vendetta.



Su Facebook: QUI.

Il 19 luglio al Teatro romano di Ostia Antica: Adelphoe.

 
Stagione estiva 
del 
Teatro romano di Ostia Antica 

sabato 19 luglio 2014 ore 21,00

ADELPHOE

(I FRATELLI) 

 
di 
Publio Terenzio Afro
regia di 
 Silvio Giordani
con  

Pietro Longhi
Felice della Corte
Pierre Bresolin
Ariele Vincenti
Danilo Celli
Filippo Valastro
Annachiara Mantovani
Guido Goitre
Olimpia Alvino





Leggi anche il comunicato: QUI.