29 luglio 2015
PIETRO LONGHI - PAOLO PERINELLI
LA DONNA DI SAMO
di MENANDRO
regia di Silvio Giordani
LA DONNA DI SAMO
di MENANDRO
regia di Silvio Giordani
Menandro, l'autore più rappresentato della "commedia nuova", considerato dagli antichi greci secondo solo ad Omero, fu per molto tempo poco più di un nome. Alcuni fortunati ritrovamenti di papiri hanno permesso alle sue commedie di riemergere dalle nebbie del tempo. La donna di Samo del titolo è Criside, già etèra e poi compagna di un benestante Demea, mercante di Atene. Attorno alla figura della donna ruotano le vicende di due famiglie in un intreccio di amori, equivoci e inganni che si scioglie nell'immancabile lieto fine. L'opera può essere definita una vera commedia degli equivoci e, nonostante tutti si comportino in assoluta buona fede e manchi la figura del malvagio, la situazione rischia sempre di precipitare. La figura femminile di Criside spicca per la sua sensibilità e modernità. La donna accetta accuse ingiuste e anche di essere cacciata di casa senza ribellarsi, solo per solidarietà femminile. Anche, Demea, il protagonista maschile ha una sua originalità. E' la trasformazione menandrea di un classico personaggio comico del passato: l'uomo maturo innamorato di una giovane, che da comico, nella scrittura elegante di Menandro, si trasforma in controverso personaggio dai mille risvolti psicologici che lotta con se stesso ma non può impedirsi di essere roso dalla gelosia.
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