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"Il turco in Italia" a Sabaudia, 16 luglio 2018.

"Il turco in Italia", Joyce Lussu racconta il poeta Nazim Hikmet tratto dall’omonimo libro di Joyce Lussu (Ed. L’asino d’oro), di e con Francesco Burroni e Margherita Gravagna, musiche dal vivo Francesco Oliveto. All'interno del Festival "Il parco e la commedia".
Sabaudia, 16 luglio 2018. Riprese effettuate con Ipad dal pubblico.

 

Il 2 febbraio torna in scena a Roma "Il turco in Italia" con Francesco Burroni



Sabato 2 febbraio
ore 21.30

Teatro il cantiere
via Gustavo Modena, 92 Roma

ARESTEATRO in collaborazione con 
la casa editrice L’Asino d’oro, presenta

Musiche dal vivo Vittorio Gravagna
Luci Michele Marsili
 


Ingresso € 10
info e prenotazioni 338 5308293
L'evento su Facebook è QUI

Il 14 aprile in scena a Roma "Il Turco in Italia"



Sabato 14 aprile
ore 21.15

Teatro il cantiere
via Gustavo Modena, 92 Roma

ARESTEATRO in collaborazione con 
la casa editrice L’Asino d’oro, presenta

Ingresso € 10
info e prenotazioni 338 5308293
L'evento su Facebook è QUI

"Il Turco in Italia" in scena a Scandicci (FI) il 24 marzo



Sabato 24 Marzo
ore 21.15

Piccolo Teatro Off Musical
via Pascoli 5, Scandicci (FI)

ARESTEATRO in collaborazione con 
la casa editrice L’Asino d’oro, presenta

 Dopo lo spettacolo gli attori incontreranno il pubblico

Ingresso € 10
info e prenotazioni 338 5308293
L'evento su Facebook è QUI

Canti di vino, d'amore e d'anarchia, a Roma il 3 marzo


ARESTEATRO
Canti di vino, d’amore e d’anarchia
Storie, canzoni e ricette di un’osteria toscana tra ‘800 e ‘900

3 marzo ore 21.15

Teatro Il cantiere
via Gustavo Modena 92 Roma





Tutte e informazioni sono QUI

L'evento su Facebook è QUI

"Il Turco in Italia" in scena a Siena il 16 dicembre



Sabato 16 dicembre
ore 21.15

Teatro dei Rozzi
Piazza indipendenza 15
Siena

Libero adattamento della biografia del poeta Nazim Hikmet, uno dei più importanti del Novecento, scritta da Joyce Lussu che è stata anche la prima traduttrice italiana dei suoi versi. Hikmet è conosciuto in Italia soprattutto per le sue poesie d’amore, ma non meno importanti sono i suoi versi di impegno civile. In questo libro, recentemente ristampato dalle edizioni L’asino d’oro, Joyce racconta in prima persona il loro rapporto di amicizia, facendo emergere con abili pennellate sia l’Hikmet uomo che l’Hikmet poeta, senza tralasciare aneddoti curiosi come la rocambolesca fuga da Istanbul da lei organizzata con la compagna del poeta Munevver e il figlioletto Mehmet. L’adattamento teatrale ripercorre la vita di questo poeta nato nel 1902 che, dopo aver conosciuto in Anatolia la cultura e le misere condizioni del suo popolo, va a Mosca dove prende contatto con le avanguardie russe del nascente stato sovietico (Chagall, Majakowskij, Ejzenštejn…). Tornato in Turchia viene arrestato e rilasciato varie volte per la sua attività di “poeta rivoluzionario”, come egli steso amava definirsi, e trascorrerà in tutto 17 anni in prigione. Dietro le sbarre, nonostante la sua malattia di cuore e la minaccia costante dell’impiccagione, scriverà le sue poesie più intense. Dopo la fuga del 1950 viaggerà tantissimo in tutto il mondo e sarà spesso anche in Italia.
La messinscena della compagnia Aresteatro si avvale di vari linguaggi e propone un viaggio nella storia del poeta in maniera decisamente non naturalistica o descrittiva, lasciando largo spazio alle improvvisazioni di suoni e movimenti che accompagnano il percorso biografico e poetico del grande poeta turco che amava definirsi cittadino del mondo.


Biglietti online fino a giovedì 14 dicembre:
Vendita diretta presso la biglietteria del Teatro dei Rozzi (info negli orari di apertura tel. 0577/ 46960)
sabato 16 dicembre dalle ore 18 fino all’inizio dello spettacolo.

Il 14 e 15 gennaio torna a Roma "La rana gracida, una storia partigiana", con Francesco Burroni.


In questo spettacolo si racconta la storia di Renato Masi, il partigiano “Gino”, un ragazzo senese di 18 anni che in un mondo violento, dove una buona parte degli italiani aderiva entusiasticamente al regime fascista sposandone i valori e tanti altri cercavano in qualche maniera di adattarsi e adeguarsi ad un potere che voleva tutti stupidamente uguali e obbedienti, sente istintivo il bisogno di ribellarsi e di fare un rifiuto forte e deciso. Un ragazzo che ha contribuito con il suo “granello di sabbia” a liberare l’Italia dalla dittatura fascista ma soprattutto un uomo che ha realizzato, anche a rischio della vita, la propria dignità di essere umano.

Il 25 aprile, a Roma, La rana gracida, una storia partigiana.



Spettacolo liberamente tratto dall’autobiografia del partigiano Renato Masi “Gino” (Pascal editrice)

Forse un po’ troppo idealizzata, istituzionalizzata, e a volte anche imbalsamata, negli anni successivi alla guerra di Liberazione, la Resistenza italiana ha poi vissuto un progressivo e costante abbandono dei suoi valori e della sua memoria fino ad arrivare, negli ultimi anni, ad un deliberato e colpevole disconoscimento e a mettere addirittura sullo stesso piano colpevoli e vittime, fascisti e partigiani, creando un antistorico e ibrido parallelismo. Ripercorrere la storia di quegli anni vuole innanzitutto ristabilire la verità storica, senza limitarsi a compiere nostalgici tuffi nel passato, per ricercare nella storia della Resistenza quei valori che sono validi ancora oggi e che sempre lo saranno: il rifiuto istintivo di ogni sopruso e di ogni dittatura, la volontà di reagire a qualsiasi tipo di violenza fisica e psicologica, la speranza di una società migliore più libera e più giusta, non solo per pochi ma per tutti. In questo spettacolo si racconta la storia di Renato Masi, il partigiano “Gino”, un ragazzo senese di 18 anni che in un mondo violento, dove una buona parte degli italiani aderiva entusiasticamente al regime fascista sposandone i valori e tanti altri cercavano in qualche maniera di adattarsi e adeguarsi ad un potere che voleva tutti stupidamente uguali e obbedienti, sente istintivo il bisogno di ribellarsi e di fare un rifiuto forte e deciso. Un ragazzo che ha contribuito con il suo “granello di sabbia” a liberare l’Italia dalla dittatura fascista ma soprattutto un uomo che ha realizzato, anche a rischio della vita, la propria dignità di essere umano. La storia inizia con l’arresto a Siena per volantinaggio per proseguire poi con il trasferimento nel carcere di Parma e la fuga sotto un bombardamento, un nuovo arresto e la liberazione a Casciano di Murlo, l’ingresso nella brigata Garibaldi “Spartaco Lavagnini”, la battaglia di Monticiano, la Liberazione di Siena e ancora la partenza come volontario nella Divisione Cremona per la Liberazione del nord est d’Italia. In un periodo storico, la seconda guerra mondiale con i campi di sterminio e i suoi 56 milioni di morti, portato spesso ad esempio per dimostrare la naturale cattiveria degli uomini,  questa storia ci racconta invece l’istintiva tendenza dell’essere umano a ribellarsi all’ ingiustizia e alla violenza e a lottare per la libertà e la dignità di tutti.

Guarda anche la breve anticipazione promozionale QUI.

La rana gracida, una storia partigiana, a Firenze domenica 25 gennaio.


Una storia partigiana liberamente tratta 
dall'autobiografia di Renato Masi "Gino"
Biglietto 10 euro (8 euro per i soci del Teatro del Borgo)
Prenotazioni presso il bar della C.d.P. 055.786356



Lo spettacolo messo in scena al TdB nell'ambito della rassegna "di Guerre e di Pace" 
 e grazie alla collaborazione con il Folk Studio Firenze
sarà preceduto alle ore 16 dall'inaugurazione della mostra fotografica "Dalla Liberazione alla Costituzione" 
a cura del Club Idea Fotografica di San Bartolo a Cintoia.