IL TEATRO ROMANO DI OSTIA ANTICA: FEDRA di Seneca, il 14 luglio, con C. Costantini e L. Guerrieri


14 luglio 2015

CATERINA COSTANTINI - LORENZA GUERRIERI
 
 FEDRA 
di SENECA

regia 
di 
Silvio Giordani


Fedra è una creatura del mare Cretese insanguinato dai sacrifici umani, indissolubilmente legata al fato della sua famiglia: è figlia di Minosse e Pasifae ed è sorella di Arianna e del Minotauro. "Altra" dal mondo propriamente greco, come è "altra" Medea, la barbara Fedra, "la splendente" rappresenta una società primitiva in cui regnano ancora la maschera e la possessione sciamanica, mentre i Greci stanno cercando faticosamente di costruire una società ordinata e gerarchica (Teseo). La grande cultura che sta emergendo dal caos originario fa regredire le forze della trasgressione svuotandole della loro antica importanza. Fedra è divenuta nei secoli il simbolo della passione amorosa che oggi assume su di sé le ferite di un mondo, quello femminile appunto, che non ha ancora potuto esprimersi liberamente circondato come è, da sempre, da incomprensione e solitudine. Nata accanto al labirinto costruito dal padre Minosse, entra nel suo dedalo personale e accecata dalla passione vi si smarrisce. La fortuna del mito di questa eroina "nera" è indiscutibile. Gli spettatori, sono sempre dalla sua parte soprattutto nella versione del poeta latino. Nella drammaturgia di Seneca, Fedra, anzi Phaedra, assume su di sé la doppia responsabilità dell'adulterio e della passione colpevole, senza rinnegare né l'uno né l'altra e scegliendo la morte come unico riscatto possibile.



Su Facebook: QUI.

Nessun commento:

Posta un commento