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‘Puro teatro’ a cura di Teatro Rebis, con la co-direzione artistica di Angela Antonini e Andrea Fazzini: il programma di dicembre

 





(clicca sull'immagine qui sopra per ingrandirla)


‘Puro Teatro’ è una rassegna nomade ideata e diretta dall’attrice Angela Antonini, che quest’anno si amplia e ramifica in una programmazione triennale, grazie alla collaborazione con il Teatro Rebis e alla co-direzione artistica di Andrea Fazzini. Nella prosecuzione della rassegna annuale di teatro contemporaneo, composta da spettacoli e residenze artistiche, si innesta un percorso di alta formazione finalizzato alla creazione di CACTUS, una compagnia teatrale composta da adolescenti, che nasce dall’evoluzione di un laboratorio permanente attivo da cinque anni negli spazi della Cooperativa Sociale di Psicoterapia Medica e del Teatro di Documenti di Roma.

Il 13 dicembre "Il naso di Yorick" in scena a Roma



Una giovane dichiarazione d'amore per l'arte drammatica, gli attori, il teatro e il suo "profondo guardare". Il teatro è sogno, è oblio, è come "dimenticare tutto, cancellare dalla memoria tutte le impressioni del passato, per tornare a vedere per la prima volta, la prima immagine."

Sei giovani attori si misurano con l'Amleto, riflettendo sul senso del teatro, intervistati da un pubblico che non vediamo, durante un provino immaginario; finiranno per precipitare gradualmente dentro l'opera shakespeariana, come Alice dentro il Paese delle sue Meraviglie.

Passare dal testo all'immagine e dall'immagine al testo senza che il pensiero della coscienza cancelli la forza primordiale dell' immagine. Riuscire a trovare una forma libera e poetica del pensiero, che non sia ossessiva né razionale, ma che si muova liberamente come nuvola come il vento, mai fermi, sempre diversi, in mutamento continuo. Questo il lavoro a cui sono chiamati a rispondere i nostri giovanissimi attori, sulla scena misteriosa ed enigmatica del Teatro di Documenti, a Testaccio, un luogo antico d'arte, pensato e realizzato grazie alla fantasia del grande artista scenografo del '900 Luciano Damiani.

Il testo è scritto, in via inedita, da Angela Antonini che dedica al suo gruppo di recitazione un materiale drammaturgico in grado di restituire la loro brillante personalità e il loro bellissimo talento.

Il progetto fotografico è a cura di Filippo Trojano e le foto di scena di Federica Assini e dei ragazzi del corso di fotografia.

Ringraziamo la coreografa e danzatrice Cristina Menconi per la cura dei movimenti di scena.

I biglietti sono acquistabili in prevendita presso la cooperativa fino a esaurimento posti.

Per info e prenotazioni contattare il numero 06 88817633 oppure

Costo 20 euro + 3 euro di tessera
Posti limitati

Su Facebook l'evento è QUI

Fino all'11 marzo, a Roma, Ipazia di Patrizia Sanzari


Ipazia – Una meravigliosa Diversità
Liberamente tratta dal romanzo di A. Petta e A. Colavito  “Ipazia vita e sogni di una scienziata del IV secolo”(La Lepre 2009)

In questi ultimi anni ci sono state molte performance teatrali su Ipazia d’Alessandria ma nessuna che abbia portato in scena anche tutto il contesto storico del IV sec. D.C. e i suoi protagonisti o, per meglio dire, le colonne del pensiero e i giganti della chiesa e della storia politica. Parliamo di Ambrogio da Milano, Agostino da Ippona, Teofilo e Cirillo d’Alessandria, Teodosio I etc..
Ipazia era donna, filosofa, scienziata e pagana. Tutti segni di diversità che ne determinarono il tragico destino. Erede di una cultura millenaria, orientata alla diffusione del sapere senza distinzione di sesso e di ceto e di razza, Ipazia è, soprattutto oggi, la rappresentante ideale di quella cultura alla tolleranza e al dialogo capace di coltivare e radicare il rispetto verso ogni forma di disuguaglianza e di diversità.
E di dialogo millenario si tratta visto che il contesto storico del IV sec d.C, che narreremo, ha molte affinità con gli attuali scenari di guerra in Medio Oriente e in Europa dove la strumentalizzazione delle diversità di fede, cultura ed  etnie sta producendo massacri indicibili e la distruzione del patrimonio archeologico nelle aree di conflitto.
Per convenzione l’avventura terrena di Ipazia si concluse  tragicamente il giorno 8 marzo (415 d.C.). Questa è la ragione per cui la nostra avventura drammaturgica inizia  nella Giornata internazionale della donna istituita per ricordare i diritti di genere e le discriminazioni,  le violenze e abusi fisici e /o sessuali di cui ancora oggi, nel mondo, 1 donna su 3,  è vittima.
 “…Sappiate però che quando una stella muore produce un lampo, breve come un respiro, più luminoso di tutte le stelle dell’universo. E il bagliore di quel lampo è giunto fino a noi per condurci in una nuova dimora.”

Patrizia Sanzari