È uscito il nuovo libro di Tony Carnevale: "Poetica, ricerca e formazione musicale"


Questo libro è la ricostruzione di una lunga ricerca iniziata da Tony Carnevale con alcune pubblicazioni nel 1986; ma è nel periodo della sua adolescenza che forse dobbiamo andare a cercare i germogli di quello che oggi è conosciuto come approccio non razionale alla musica, un metodo di formazione musicale basato sullo sviluppo della propria identità artistica, attraverso la creazione e realizzazione di musica originale, che si è evoluto grazie anche all’attività dei Laboratori collettivi.
Un metodo che origina da una personale esigenza espressiva, la quale ha dato poi vita ad una ricerca sui processi creativi del pensiero umano, sulla reazione umana al suono, ed ha portato alla necessità di chiarire sempre di più il senso della parola “musica”, a ritrovarne la natura originale come linguaggio non razionale umano; fino ad arrivare ad una ricerca, tutta svolta sul campo, sui processi di apprendimento, che ha permesso di elaborare ulteriormente questa metodologia, ormai giunta quasi al ventesimo anno di esistenza ed attività.
Inevitabile è stata la ricerca sul pensiero umano, in particolare su ciò che comunemente chiamiamo fantasia: determinante, in questo senso, l’incontro con la Teoria della Nascita del Prof. Massimo Fagioli e la ricerca svoltasi per oltre quarant’anni nei seminari di Analisi Collettiva da lui tenuti a Roma.
Da quell’incontro in poi, è stato sempre più chiaro e naturale fare ricerca sulla creatività, riportando la musica ad essere esigenza espressivo-rappresentativa dell’essere umano, che può essere recepita come tale solo da un altro essere umano, togliendole ogni alone religioso ed ogni idea di innatismo falsamente ateo, liberandola dall’idea del “dono” per pochi eletti, per restituire a tutti gli esseri umani la possibilità ed il diritto di esprimersi attraverso i suoni. Oltre ogni tecnica, oltre le note stesse.
Fino ad arrivare alla naturale conseguenza di questo pensiero: la musica non esiste, esistono solo esseri umani che inventano, suonano, cantano, ascoltano; fanno esistere quell’esperienza psichica che chiamiamo musica, quel linguaggio non razionale che utilizza il suono come mezzo per un diverso possibile livello di rapporto tra esseri umani.
Un approccio ed un metodo che diventano strumento per mettere in discussione tutta l’impostazione culturale e la didattica tradizionale, mettendone in evidenza i limiti e la pericolosità, anche sul piano sociale e politico, derivata dallo sbilanciamento verso l’esecuzione di quanto creato da altri, a discapito dello sviluppo della creatività.

Nessun commento:

Posta un commento