Ci è stato proposto di portare una folata di vento contemporaneo a
Velletri, bella città che dalla base dei Colli romani guarda verso il
mare del Circeo e delle Isole Pontine.
Una piazza e tre
vie sono gli spazi che la città ci ha regalato per due giorni. Li
abbiamo scoperti e conosciuti in altri due giorni di saliscendi lungo le
tante scale che si arrampicano su per la città come ad esplorare un
nuovo mondo.
Il risultato è stato l’incontro di persone
diverse, artisti diversi, ricerche diverse, che ha portato alla nascita,
all’interno della città storica, di una piccola città dell’arte.
Veniteci a trovare...
Anna Maria Angelucci
Irene Coscarella
Mimmo Di Laora
Simonetta Imperiali
Cristina Pennacchi
Lorenzo Sartori
Testo Critico di Paola Scalise
Velletri si apre all’arte contemporanea non in modo tradizionale
mettendo le opere in ordinata successione come in una galleria ma
prestando le sue strade e i suoi angoli migliori. Sono sei gli artisti
che eccezionalmente presentano alla città le loro opere-installazioni,
sei come i toponimi con cui Velletri era chiamata durante il Medioevo.
Non sono sei artisti di strada improvvisati come si potrebbe pensare
chiamati a decorare la città per colorare anonimi muri ma professionisti
ed esperti conoscitori nell’uso delle tecniche nei diversi linguaggi
artistici. Anna Maria Angelucci, Irene Coscarella, Mimmo Di Laora,
Simonetta Imperiali, Cristina Pennacchi e Lorenzo Sartori collocano
liberamente nei Sites Specific, i luoghi deputati, le loro opere,
dialogando tra loro e collaborando, saldano ancor di più un legame
stretto con il reale e il quotidiano. La città come una cornice si offre
gratuitamente all’arte contemporanea.
Passeggiando nelle strade e nei vicoli le opere ci invitano a riflettere serenamente generando un miscuglio di emozioni e di sensazioni che solo l’arte può fare. Anche attraverso il riuso di cose ormai obsolete, rifiutate e gettate via c’è un valore aggiunto quello della capacità dell’autore del saper vedere in quell’oggetto ciò che altri non vedono e la mescolanza con altri materiali c’incuriosisce e ci sorprende. Arte povera, ready-made, arte concettuale, nulla di tutto questo tra le vie di Velletri, ma qualcosa di nuovo. I sei artisti, in modi diversi hanno aperto qui una grande finestra sul mondo che stiamo vivendo tra le vicende internazionali e le più vicine, quelle introspettive e individuali. Lo spazio pubblico storico e culturale della città si fonde con il nuovo e con l’invenzione dei nostri magnifici sei attraverso la felice intuizione della curatrice e artista Cristina Pennacchi.
Passeggiando nelle strade e nei vicoli le opere ci invitano a riflettere serenamente generando un miscuglio di emozioni e di sensazioni che solo l’arte può fare. Anche attraverso il riuso di cose ormai obsolete, rifiutate e gettate via c’è un valore aggiunto quello della capacità dell’autore del saper vedere in quell’oggetto ciò che altri non vedono e la mescolanza con altri materiali c’incuriosisce e ci sorprende. Arte povera, ready-made, arte concettuale, nulla di tutto questo tra le vie di Velletri, ma qualcosa di nuovo. I sei artisti, in modi diversi hanno aperto qui una grande finestra sul mondo che stiamo vivendo tra le vicende internazionali e le più vicine, quelle introspettive e individuali. Lo spazio pubblico storico e culturale della città si fonde con il nuovo e con l’invenzione dei nostri magnifici sei attraverso la felice intuizione della curatrice e artista Cristina Pennacchi.
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