Il secondo libro di Tony Carnevale, Il suono
ritrovato, edito da Universitalia: è il risultato di una lunga ricerca che
ha raccolto stimoli anche da diverse altre discipline oltre la musica, arrivando
all’elaborazione di un metodo originale, un approccio non razionale alla musica,
un approccio psicologico che tende a privilegiare l’aspetto creativo della
formazione, cosa di cui la didattica tradizionale non si è mai occupata.
L’intento del metodo è quello di sviluppare l’identità artistica originale di
ognuno attraverso la composizione e l’interpretazione creativa a qualunque
livello, restituendo a tutti il diritto all’espressione musicale. Una proposta
di un assetto, un modo diverso di vivere la musica e i musicisti, che tenta di
mettere in discussione l’immagine del musicista che la cultura dominante, con la
complicità della didattica tradizionale e dell’alienazione religiosa, continua a
proporre: noi vogliamo proporre che musicisti non si nasce, musicisti si
diventa. Il Laboratorio tenuto da Tony Carnevale, presente nella Scuola di
Musica di Testaccio ormai da diversi anni, si basa sulla realizzazione e
interpretazione di progetti originali dei partecipanti, in un contesto
collettivo in cui ognuno lavora sul proprio progetto ma contribuisce
contemporaneamente ai progetti degli altri partecipanti, senza limiti di genere
nè di preparazione tecnica. Ma, ovviamente, non è tutto qui: le oltre 300 pagine
del libro sono dense di argomenti e ipotesi di ricerca e non sono certo
riassumibili in poche righe.
Un’occasione per conoscere qualcosa di nuovo nell’ambito della ricerca e
della formazione musicale, un modo diverso di essere anche “semplici”
ascoltatori, nel senso più profondo del termine, ritrovando quel “suono” interno
che ogni essere umano ha.”
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